Nasce a Udine il 5 ottobre 1987. Consegue il diploma di Maturità artistica presso il Liceo Artistico “Giovanni Sello” di Udine. Consegue il diploma accademico di I Livello in Disegno Industriale presso l’I.S.I.A.(Istituto superiore per le Industrie Artistiche) di Firenze. Attualmente laureando (Laurea Magistrale) in Design del prodotto presso I.U.A.V. di Venezia. Dal 2007 espone in diversi spazi in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Toscana e Cina. Le modalità con cui si esprime maggiormente sono la pittura, l’installazione e la video arte. Vive e lavora tra Udine e Venezia.
Antologia critica
Manuel De Marco – I primi passi: «L’indagine artistica di Manuel De Marco ha come tematica centrale e privilegiata la figura umana. Partendo da essa il giovane artista avvia le proprie approfondite analisi sulla società contemporanea, sui suoi valori, sui suoi miti e sulle sue effimere illusioni. Manuel De Marco infatti presenta delle figure interpretate in modo originale e personale: private della parte superiore, del busto e della testa, le sedi dei sentimenti e dei pensieri, le figure appaiono un involucro vuoto senza più alcun impulso vitale. Si delinea così un mondo di manichini che si muovono senza una precisa direzione, privati anche della luce – faro dell’intelligenza, totalmente in balia di impulsi esterni e incapaci ormai di ascoltare la voce del cuore. Nel costruire tali soggetti Manuel De Marco lavora quindi per sottrazione più che per aggiunte: attraverso un processo di eliminazione dei particolari giunge ad un’immagine estremamente parlante che paradossalmente, nonostante sia stata privata di parti essenziali, guadagna moltissimo in efficacia ed energia comunicativa.» (Dott.ssa Cristina D’Angelo)
Manuel De Marco – I lavori recenti: «I lavori recenti, visualizzano l’introduzione dell’elemento della scrittura accanto alla figura. L’inserimento del testo (o parti di esso) in un’immagine, grazie alla tipologia delle scelte iconografiche compiute dall’autore, risulta efficacemente riuscito. Le parole scritte infatti si dispongono come un’ ideale “cornice” attorno all’oggetto centrale (quello che catalizza per primo il nostro sguardo, ovvero le impronte dei piedi) e a prima vista appaiono quasi dei segni stilizzati. Successivamente, ad uno sguardo più approfondito si qualificano come parole e lo spettatore rimane piacevolmente attratto da questa scoperta. Testo e immagine si potenziano a vicenda unite anche dall’utilizzo della monocromia. Anche in questi lavori De Marco continua a mettere al centro della visione il corpo umano. Ma mentre prima era tangibile – in una visione intera o parziale ma mantenendo sempre una sua concretezza – in queste opere si trasforma in traccia leggera. Non a caso De Marco, poi, sceglie i piedi, suscettibili di infinite interpretazioni. Tra le tante, ne scegliamo una: il celeberrimo segno con cui l’umanità suggellò un’epica impresa: la conquista della Luna.» (Dott.ssa Cristina D’Angelo)
Eventi 2014
Venerdì 18 luglio ore 18.30: Libri di versi 6